sabato 14 maggio 2011

3.RAPPORTO TRA IDEE E REALTA'
Cartesio afferma che si è sicuri del fatto che le idee siano presenti nel nostro spirito,ma tale sicurezza viene meno nel momento in cui ci si chiede se a tali idee corrispondano realtà fuori di me:se quindi queste idee esistono nel mio spirito,esistono anche le realtà a esse corrispondenti fuori di me?Per dare spiegazione a tale quesito,René tripartisce tutte le idee:

INNATE  sembrano essere congenite,innate per l'appunto;
AVVENTIZIE  estranee o che provengono dal di fuori;
FATTIZIE       create da me stesso.

4.L'IDEA DI DIO
Entità eterna ed infinita,creatrice ed onnipotente:è questa la catena di aggettivi caratterizzante l'idea di Dio ed è complicato ritenere che sia frutto della mia creazione,proprio per la sua assoluta perfezione,quale,a parer mio,non potrà mai essere raggiunta dall'uomo.
§ Dio non può essere concepito come Essere perfetto a meno che non si ammetta la sua esistenza §

5.LA TEORIA DELLE DUE SOSTANZE

Cartesio suddivide la realtà in due sostanze:

SOSTANZA PENSANTE (RES COGITANS) non estesa,libera,consapevole;
SOSTANZA ESTESA       (RES EXTENSA)spaziale,determinata,inconsapevole.

Tali sostanze comunicano tra loro mediante la ghiandola pineale (non doppia) la quale può unificare le sensazioni provenienti dagli organi di senso (tutti doppi).

6.LA MORALE PROVVISORIA
Dal Discorso sul metodo le regole di morale provvisoria:

1)obbedire alle leggi del paese,a costumi e tradizioni;
2)essere risoluto e costante nell'azione;
3)vincere se stessi piuttosto che la fortuna


Cartesio:2.DAL COGITO ERGO SUM AL DUBBIO

Le regole metodiche delle quali ho scritto precedentemente,verranno giustificate da Cartesio risalendo alla radice di queste ultime,ovvero l'uomo in quanto ragione e soggettività.
Secondo René si può dire di esistere soltanto come entità che dubita,quindi come sostanza pensante:affermare la proposizione '' io esisto'' significherebbe affermare che io sono un'entità pensante.
Può dirsi che ciò che io percepisco non esista,ma non può dirsi che a non esistere sia io,che penso di star percependo quel dato oggetto.

 Sintetizzando:
- Trovare il principio di validità della conoscenza umana nell'esistenza dell' uomo in quanto soggetto pensante;
- Il cogito è un'intuizione immediata della mente;
- Dubita soltanto chi esiste.
- Bisogna dubitare di ogni cosa.

sabato 30 aprile 2011

CARTESIO,PADRE DEL RAZIONALISMO

1.IL METODO

Nonostante René avesse assimilato il sapere del tempo,non era a conoscenza di criterio alcuno che gli permettesse di attuare una limpida distinzione del vero dal falso.
Il metodo che Cartesio cerca è al contempo pratico e teorerico,dev'essere sostanzialmente un criterio di orientamento puro e semplice e deve condurre a distinguere il vero dal falso;risultato di tale ricerca porterà alla nascita di una filosofia non esattamente speculativa quanto pratica, che contribuisca a rendere l'uomo interprete e padrone della natura.

§ Fine ultimo del metodo è il vantaggio dell'uomo nel mondo §

Per Cartesio è necessario giustificare il metodo e la possibilità dell'applicazione di quest'ultimo in maniera universale:egli inizia il suo lavoro con la giustificazione delle regole metodiche

venerdì 29 aprile 2011

Sulla bellezza

L'anima se ne sta smarrita per la stranezza della sua condizione e, non sapendo che fare, smania e fuor di se non trova sonno di notte né riposo di giorno, ma corre, anela là dove spera di poter rimirare colui che possiede la bellezza. E appena l'ha riguardato, invasa dall'onda del desiderio amoroso, le si sciolgono i canali ostruiti: essa prende respiro, si riposa delle trafitture e degli affanni, e di nuovo gode, per il momento almeno, questo soavissimo piacere. [...] Perché, oltre a venerare colui che possiede la bellezza, ha scoperto in lui l'unico medico dei suoi dolorosi affanni. Questo patimento dell'anima, mio bell'amico a cui sto parlando, è ciò che gli uomini chiamano amore.

(Platone, Fedro)